Vento d’estate

Chi mi conosce da almeno 5 anni, sa quanta passione-sudore-sangue (nel senso dei soldi) io abbia impegnato nel Museo Archeologico Nazionale di Firenze.

Chi ha seguito questo blog sin dai primi post è al corrente dei problemi pseudo-politici scaturiti dalla mia indisciplinata voglia di stigmatizzare la mancanza di professionalità.

Perciò potete immaginare il sorriso quasi materno con il quale ho letto i primi articoli nel blog https://archeotoscana.wordpress.com/ ! Finalmente una vetrina interessante e completa del Museo, con schede aggiornate su mostre e iniziative, informazioni complete e precise non solo sul Museo Fiorentino ma anche su altri Musei che afferiscono alla Soprintendenza della Toscana.

Dico finalmente, anche se non posso dimenticare l’importante (almeno per me) esperienza di www.archeologicatoscana.it: il primo, timido, tentativo di aprire il Museo di Firenze alla comunità del web. Purtroppo quella esperienza è stata lasciata marcire… un errore madornale, soprattutto quando si tratta di comunicazione via web. Quella prima finestra è rimasta aperta, ma chi vi si affaccia riesce solo a intuire una stanzetta spoglia, sempre più preda di ragnatele, che esclude (ad esempio la sezione etrusca, quella romana e il Museo Egizio) invece di includere… una vera tristezza…

Bando alla nostalgia! Ho chiesto ad un’amica, partecipe della nuova avventura collettiva del blog istituzionale, di spiegarmi meglio l’origine dell’idea e lei mi ha re-indirizzato su quest’altro blog, altrettanto interessante:  http://generazionediarcheologi.myblog.it/archive/2013/05/26/il-vento-sta-cambiando.html

Dunque rimando ai miei 25 o 26 piccoli lettori la piacevolezza di letture interessanti e ben scritte, che finalmente fanno un po’ di luce sul mondo dei giovani archeologi e soprattutto sulle sale in penombra del Museo Archeologico Fiorentino.

A me rimane solo una riflessione da fare: oggi (2013) in Italia le opportunità del mondo Social (Network) applicate al Mare Magnum dei Beni Culturali, sono appannaggio di molti, forse troppi. Mi spiego meglio: in Italia esistono alcune realtà culturali che si affidano ai Social Network per promuovere le proprie attività. Di solito si tratta di realtà private, in alcuni casi, luminosi, sono realtà statali.

Quando il privato si affida al Social Network, lo fa in maniera professionale: collaborazioni con persone che lo fanno di mestiere. Quando è lo Stato (stiamo sempre parlando di ambito culturale) a scegliere di fare outing nel mondo di Internet… beh.. in quel caso dipende. Forse perché lo Stato è ancora poco avvezzo a queste forme di comunicazione? Beh, no (“cam, visit aur cauntri” è ancora nel cuore e negli occhi di tutti noi). Ogni esperienza è un caso a sé, ogni Istituzione decide in base ai fondi, ma anche in base alle capacità e alla passione dei singoli.

Per chi conosce la realtà del Museo Archeologico di Firenze, è particolarmente importante il fatto che un nutrito gruppo di giovani archeologhe, ognuna con un curriculum ricco e variegato, risultate vincitrici di un concorso pubblico per personale di vigilanza museale, siano finalmente riuscite a mettere a frutto la loro professionalità e la loro passione.

Rimane un ultimo, significativo, passo da fare da parte della Soprintendenza (a mio avviso, sottolineo il carattere assolutamente personale di queste considerazioni): riconoscere l’importanza della professione di Comunicatore dei Beni Culturali. Vale a dire che è splendido sapere che finalmente “il vento è cambiato”, la disposizione d’animo è più aperta e ha saputo riconoscere, in un gruppo di persone di valore, i primi germogli di una primavera dei Beni Culturali fiorentini, ma se questa apertura deve esaurirsi nella concessione di lavoro gratuito.. beh… c’è qualcosa che ancora non funziona.

Per il momento, dunque, faccio i miei migliori in bocca al lupo alla squadra di volenterose, sperando che ben presto non siano più solo “volontarie”, ma che il loro impegno sia riconosciuto sotto tutti i punti di vista.

Ricordiamoci che la passione è gratuita, la qualità no.

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2 risposte a Vento d’estate

  1. Francesca scrive:

    OOOhhhhh, ben venga il blog!
    chissà se riuscirà a comunicare anche la scelta dell’attuale allestimento del Museo.
    Qualche mese fa, accompagnando due persone a visitarlo, mi sono trovata molto in difficoltà dovendo spiegare (o meglio giustificare) perchè:
    1) il primo ambiente che si apre dopo la biglietteria, se non c’è una mostra in corso, appare completamente spoglio, con vetrine vuote, come se il museo fosse stato appena saccheggiato
    2) gli ambienti successivi sono una specie di budello con un’esposizione che mescola criteri topografici e “tipologici” (il banchetto, le armi…). certe parti sono pure mal illuminate
    3) non è affatto chiaro (per chi non conosce già il museo) dove sono le varie sezioni, che ordine seguono ecc… Per esempio, mentre eravamo lì, alcuni andavano via senza andare al secondo piano, convinti che il museo fosse finito col primo.
    4) si potrebbe fare qualcosa per rendere meno squallidi certi ambienti dove si trovano porte, ascensori, disimpegni ecc…
    Nella parte con gli allestimenti più antichi poi (museo egizio e antiquarium) qualche indicazione in più non guasterebbe. Io mi oriento, ma ho visto con gli occhi di chi era con me una certa confusione!!

    • Stefania scrive:

      Beh, Francesca, ti posso dire che in questo momento nel Salone del Nicchio è allestita una bella mostra sull’Archeologia Orientale. In ogni caso, utilizza subito il nuovo “interfaccia” per fare presente le tue perplessità. Hanno anche una pagina facebook e.. per i più smaliziati (so che sei in quel novero!) anche un account twitter! 🙂

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