Archeofilm: l’archeologia al cinema

Una curiosa serie di eventi negli ultimi 12 mesi mi ha riavvicinato a un aspetto importante, ma poco sbandierato, della mia famiglia: l’amore per il cinema.
Mio zio Franco Berutti, uno dei fratelli di mio padre, è stato un apprezzato critico cinematografico per il Corriere della Sera, e ricordo ancora i pochi aneddoti condivisi… di pranzi con Orson Welles a Cannes, per esempio (!). Poco più di un anno fa ho avuto la possibilità di recuperare alcune foto di mio zio, scattate da lui nella sede del Corriere e in giro per il mondo, tra gli anni ’50 e ’70. Ogni tanto spuntano un Fellini, un Mastroianni, sceneggiatori, attrici… Ovviamente il prossimo progetto riguarda questo zio schivo, ma dalla mente aperta e brillante.

Licodia Eubea (CT)

Mentre ancora riflettevo su come rendere omaggio all’avo cinefilo, ecco che mi arriva l’invito a partecipare come giurata all’assegnazione del premio Archeoblogger, nell’ambito della Rassegna di Cinema Archeologico di Rovereto.
Entro così, quasi in punta di piedi, in un mondo che non conosco, e che mi affascina.
Comincio a comprendere gli orientamenti, a riconoscere gli stili, a distinguere i tipi di narrazione.
Trovo i miei preferiti e, ovviamente, anche i filoni che proprio mi annoiano!

Un paio di mesi dopo vengo chiamata come ospite alla Rassegna del Documentario e della comunicazione archeologica di Licodia Eubea.

Licodia Eubea (CT)

 

 

 

 

 

Un’esperienza entusiasmante! Non solo per il gruppo di lavoro, alcuni amici e molti nuovi amici (!), non solo per il luogo splendido, ma anche per l’opportunità di conoscere un paio dei registi dei filmati in programmazione. Ecco che la mia necessità di storica viene appagata: cosa fa scaturire la spinta a mettere in filmato una ricerca archeologica oppure a inoltrarsi in foreste inesplorate, per filmare popolazioni dagli usi così “cristallizzati” nel tempo dei millenni?

E non sapevo che queste tappe successive mi dovevano portare all’avventura delle ultime settimane: Firenze Archeofilm. Festival internazionale del cinema di archeologia, arte e ambiente.
Alla sua prima edizione, il Festival presenta 70 film spalmati in un ricco programma nel corso di 4 giornate.
A me un doppio onore/onere: la traduzione di una trentina di filmati e il coordinamento del Web Award!

Tradurre i film è stata un’avventura bellissima… mi sono sentita come il giovane protagonista di Nuovo Cinema Paradiso, ma il mio valore aggiunto era il tuffo in profondità nella vita di ogni filmato, grazie proprio all’incontro con il testo.

 

E poi il Web Award, un premio assegnato da chi comunica l’archeologia sul web.
Ho raccolto attorno a me 11 valorosi e così abbiamo formato una classica.. giuria popolare americana!
Insieme valuteremo 8 film, selezionati per poter eleggere quello che, più degli altri, avrà saputo coniugare tre aspetti: quello didattico, quello divulgativo e poi un aspetto che definirei più “sociale”, cioè la capacità di collegare il soggetto della ricerca al tessuto sociale in cui la ricerca prende corpo.

I miei compagni di viaggio hanno tutti un “pallino” che è quello della comunicazione della storia e dell’archeologia. Ognuno di loro condivide riflessioni e notizie sul proprio blog e su Twitter, nonché su Facebook.
Eccoli, in rigoroso ordine alfabetico:
Andrea Bellotti
Giovina Caldarola
Marta Coccoluto
Astrid D’Eredità
Antonia Falcone
Marina Lo Blundo
Mattia Mancini
Domenica Pate
Paola Romi
Michele Stefanile
Alessandro Tagliapietra

La giuria “web” non è l’unica a esprimersi sui film proiettati: saranno raccolti i voti anche della giuria popolare e poi della giuria che fa capo all’Istituto di Preistoria.

Il Festival fiorentino è organizzato da Archeologia Viva, con Piero Pruneti come direttore e Dario di Blasi come direttore artistico. Il cinema che lo ospiterà è un luogo storico per Firenze: il Teatro della Compagnia (ex Cinema Eolo). La manifestazione sarà dedicata alla memoria di Folco Quilici, da poco scomparso: il figlio Brando presenterà un filmato del padre nella giornata conclusiva del Festival.
Accanto a Folco Quilici sarà omaggiato anche Alfredo Castiglioni, anch’egli esploratore e documentarista, scomparso due anni fa, ma ricordato sempre dal compagno di mille avventure, il fratello gemello Angelo.

Cercate il Festival a Firenze, oppure su Facebook e Twitter, seguendo gli account dei 12 giudici e, naturalmente, l’account di tourismA!
Saranno presenti anche i ragazzi di Let’s Dig Again, pronti a raccogliere commenti a caldo e interviste.

Domenica 18 marzo proclameremo il vincitore del #WebAward!

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