Le città sepolte – la terza strenna

Cominciano i Saturnali! Inizia quindi la stagione dei regali decembrini, scambiati con la benedizione del vecchio dio dalla falce affilata. Io vi illustrerò qualche xenia e alcuni apophoreta.
VERSIONE D.C. (dopo Costantino!)
Tra otto giorni quell’albero pieno di lucine che avete addobbato lo scorso 8 dicembre abbraccerà diversi pacchetti di vari colori e forme.
Io tenterò di suggerirvi come riempire i pacchetti.

Arriva la terza strenna e questa volta si tratta di una … passeggiata.
Il Mulino ha inaugurato da tempo la collana “Andare per…” e nel 2017 Michele Stefanile ha pubblicato “Andare per le città sepolte”.

Michele è un amico e la prima cosa che rimane impressa di lui è sicuramente il sorriso e la “mezza risata”! Ma la seconda è il movimento. Sì, perché Michele non sembra stare mai fermo, sembra sempre oscillare, seguito, in questo ritmo rimbalzante, dai capelli portati sciolti, che incorniciano occhi sgranati sul mondo e una curiosità che si fa spesso domanda arguta.
Per questo sembra naturale pensarlo in viaggio attraverso città (sepolte), armato di un taccuino e di una macchina fotografica e deciso a indagare, ma anche ad annotare le incongruità, le spiacevolezze di siti archeologici che spesso risultano ancora sepolti, magari da restauri azzardati o da una manutenzione poco efficace, anche se per accedervi abbiamo dovuto pagare un biglietto!

Quel che vi dovete aspettare da “Andare per le città sepolte” è la guida sincera ai siti: notizie storiche sulla città antica e poi sulla sua scoperta archeologica e sulla manutenzione. Di ogni luogo Michele sottolinea un aspetto curioso, sia che si tratti del mancato restauro oppure di un episodio del ritrovamento. Ma le città sono sepolte e lo sono per cause varie e assortite: natura, armi, crisi e tempo.

https://www.positanonews.it/2015/10/umberto-pappalardo-mozart-a-pompei-non-ho-visto-ne-scorpioni-ne-ragni-video/166861/

Apre le danze, inevitabilmente, Pompei, di cui Michele sa cogliere aspetti meno noti, come la visita di un ammirato Mozart bambino!

Il tempio di Iside divenne così quinta misteriosa di antichi culti orientali, ma anche scenario incantato rivelatosi agli occhi di Mozart bambino e puntualmente ripreso nella scenografia del Flauto magico (…)

Dopo le città sepolte dalla natura, ecco quelle che furono destinate all’oblio a causa di campagne militari, come nel caso di Norba:

Appiano, storico alessandrino vissuto nel II secolo d.C., ci racconta di come la città, che aveva così ben scelto da che parte schierarsi al tempo delle guerre annibaliche, non fosse stata altrettanto oculata negli anni delle guerre civili tra Mario e Silla, schierandosi apertamente con il primo e pagando a carissimo prezzo l’errore di valutazione (…)

http://www.mondoreale.it/2018/05/minturno-raccontare-la-bellezza-il-convegno-per-i-giornalisti-presso-il-museo-archeologico-di-minturnae/

Quindi si parla di crisi economica, come quella che decretò la fine di Minturnae:

Dell’intensa vita, del vociare, della folla, degli odori che riempivano il decumano, il porto, il Foro e il teatro di Minturnae, rimase a un certo punto un ricordo sbiadito. Nel Medioevo la popolazione si trasferì sulle alture retrostanti, fondando l’abitato di Traetto, la Minturno odierna, in posizione più sicura e protetta. Come per altre città portuali di età romana, la fine dell’Impero significò anche crisi dei commerci e fine della manutenzione di uno scalo (…)

Quando arriva a descrivere l’oblio del tempo, Michele diventa poetico e si leggono le pagine forse più letterarie del libro.
A Elea-Velia, per esempio:

Dall’alto dell’acropoli, questa terra millenaria, semiabbandonata per poi essere riscoperta solo quando sull’antica spiaggia si iniziò a scavare il tracciato della ferrovia, resiste al vento, al tempo e alla storia (…).

Michele Stefanile ci accompagna per mano e il suo libro può davvero essere usato come guida “sul posto”, una sorta di Baedeker di ultima generazione, compilato dalla competenza di un archeologo subacqueo, abituato, perciò, a nuotare a ritroso nel tempo e a disseppellire città dalle sabbie di gigantesche clessidre.

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