“Se, per Ercole, si chiedesse a Saturno, il cui mese egli ha celebrato per tutto l’anno come Re dei Saturnali, ebbene, non glielo concederebbe”
Questa libera traduzione dell’Apokolokynthosis di Seneca (8,2) si riferisce alla questione che gli dèi mettono all’ordine del giorno all’indomani della morte dell’Imperatore Claudio: la divinizzazione dello stesso Imperatore con il conseguente ingresso nel Pantheon divino. Seneca conia un sarcastico neologismo dal sapore greco, fondendo il termine alto “apoteosi” con il più comune nome “zucchina” e scherzando contemporaneamente sulle fattezze sgraziate di Claudio e sulla poca capacità di uomo di Stato. Lo stesso Saturno, si legge nel testo, così spesso celebrato dall’Imperatore, non sarebbe comunque contento di trovarselo accanto come dio.
La figura di Claudio è quindi messa alla berlina senza pietà: incapace e dedito al divertimento, un vero e proprio Princeps Saturnalicius. La festa dei Saturnali a Roma riscuoteva un grande successo, basti pensare che, all’originale giornata singola delle prime celebrazioni, fu necessario aggiungere fino a 5 o 7 giorni per permettere l’allestimento di una festa che raggiungesse tutti i cittadini e ne raccogliesse le esigenze di eccessi e di divertimento.
Saturno, il dio che alcune tradizioni ritenevano essere lo stesso Chronos, scampato alla furia del figlio Zeus e rifugiatosi su un colle della nascente Roma: il Capitolino. Qui il vecchio, crudele ma saggio, sarebbe stato accolto da Giano (forse anch’esso un profugo, probabilmente etrusco) e avrebbe trovato una degna compagna (Lua oppue Ops) con la quale stabilire una sorta di regno di bengodi. Saturno avrebbe insegnato agli uomini l’agricoltura e l’uso delle leggi, il paradigma del Buono Stato: i cittadini con la panza piena e ligi alle regole!
E proprio per festeggiare questi due aspetti fondamentali del vivere civile, i Romani festeggiavano il vecchio dio nel periodo successivo alla semina e con un rito “à la greca” cioè con il capo scoperto, dopodiché allestivano banchetti, uno liturgico, presso il tempio di Saturno nel Foro, e altri, sparsi, numerosi, nelle case più ricche e in quelle meno abbienti. I banchetti erano l’occasione per mangiare, bere, divertirsi e scambiarsi regali … ma questa è un’altra storia..
Nei giorni dei Saturnali veniva eletto un Princeps Saturnalicius, un re buffone che doveva garantire… l’assoluto stravolgimento delle regole: gli schiavi potevano sedere nelle sale triclinari ed essere serviti dai loro padroni, questi, a loro volta, potevano indossare il tipico “berretto” (il pileum) che indicava la condizione servile e abbandonare le ricche toghe…. Ma soprattutto il gioco entrava in ogni domus e come un fiume in piena riempiva ogni angolo della città: gioco d’azzardo, naturalmente, che in ogni altro momento dell’anno sarebbe stato condannato, ma che per i giorni dei Saturnali era non solo sopportato ma a volte anche sollecitato..
“… dicembre, sospeso tra i piaceri delle scommesse, qua e là risuona del rumore che fanno i dadi incerti nel bossolo” (Marziale, IV 14, 6-8)
Dunque il Re dei Buffoni può essere, forse deve essere, uno schiavo, uno scansafatiche, qualcuno che durante l’anno è schivato da tutti e a cui nessuno dà credito… eppure, per sette giorni a Dicembre anche per lui arriva il momento del riscatto, burlesco eppure regale..
E quando cominciano i Saturnali? …
il 17 dicembre
Una data importante, prossima al solstizio d’inverno (il dies natalis che un giorno si chiamerà Santo e sarà associato non più ad un vecchio ma ad un bambino, anch’egli foriero di ordine e di abbondanza) …
E così, anche Firenze sta vivendo i suoi Saturnali.. iniziati il 17 dovrebbero durare fino al 23 dicembre; il Re lo abbiamo eletto, le scommesse sono state tante… “Scommetto che ora smette di nevicare” “Scommetto che tra un po’ la colonna di macchine ricomincerà a muoversi” “Scommetto che non rimarrò bloccato tutta la notte” “Scommetto che in città si circolerà, avranno già mandato in giro gli spargisale” “Scommetto che quell’ombra che vedo muoversi laggiù è uno spazzaneve” “Scommetto che girato l’angolo troverò qualcuno a cui chiedere aiuto” “Scommetto che se cammino in mezzo alla strada, non scivolo” “Scommetto che non ci vogliono le catene, sono solo pochi isolati” “Scommettiamo che attraverso prima io la strada ghiacciata?” “Scommetto che non fai in tempo e quella macchina ti prende in pieno“…
… Oggi in Consiglio Comunale il nostro Re ha dovuto pronunciare un discorso, assumersi responsabilità e dichiarare la posta in gioco. Si tratta della vivibilità di questa città, un esercizio di convivenza civile sul quale nemmeno il più imbelle dei Principes Saturnalicii sarebbe in grado di scommettere. Venerdì 17 dicembre 2010 nessuno degli dèi invocati da più parti avrebbe approvato la risposta istituzionale alla neve e al ghiaccio… inaspettati. Ancora più assurdo sarà sembrato il gioco (azzardato) dei rimpalli di responsabilità: Firenze era bloccata .. ma l’A1 lo era ancora di più; Firenze ha avuto dei problemi .. perché l’A1 ha creato un tappo e perché le Ferrovie non facevano ripartire i treni… Firenze si è fermata .. perché un Tir è andato di traverso a San Gaggio…
Firenze non è una città da neve, ma questa non è nemmeno l’età d’oro di Saturno.. cerchiamo di scommettere su una migliore organizzazione istituzionale e privata.. cerchiamo di scommettere sul sale.. per le strade e nella zucca!
Il Re saturnalicio ha letto una relazione infarcita di battute di spirito e di motti in vernacolo, ha anche promesso un “piano – neve” che non distribuisca le istruzioni per fare i pupazzi più belli.. Oggi il piano neve può far fronte a 10 cm di neve, ma ne son caduti 30, scommettiamo che l’anno prossimo ci sarà una nevicata “inaspettata” di 35 cm?
Che c… c’entra Renzi con l’archeologia? E’ una fissazione!
Per la verità nel post non parlo di Matteo Renzi, ma del “fenomeno” Matteo Renzi. Ho preso spunto dalla particolare coincidenza del 17 dicembre e ho approfittato per cominciare a parlare dei Saturnali (che approfondirò in altro post). La figura di Renzi come Re dei Saturnali mi è sembrata appropriata date le tante polemiche seguite allo.. scivolone di venerdì scorso. Ma la mia conclusione riguarda la poca capacità di vivere in comunità degli abitanti di Firenze, l’idea di scommettere su tutto e tutti ma non sul rispetto reciproco. In questo senso Renzi è ancora di più un Re eletto per burla, perché tanto i cosiddetti sudditi fanno sempre quel che pare loro e si ritrovano ora e sempre senza una guida…
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