Mamma li cristiani!

Il 26 settembre 1687 il cielo d’Atene viene illuminato da un bagliore nuovo che sa d’antico: Francesco Morosini ordina il bombardamento dell’Acropoli e il Partenone risplende tra le fiamme…

Alessandro Marzo Magno ha ricomposto la cronaca di quei mesi, anzi anni, di combattimenti che hanno il sapore salato e pastoso di una pentola di fagioli ..
Moros y Cristianos che si scontrano sui terreni del Mediterraneo e tra le vestigia di civiltà più grandi di loro.

Venerdì 23 settembre 2011

alle ore 17,00

la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze

ospiterà l’autore di “Atene 1687

e incornicerà la presentazione del libro con uno dei tanti suoi gioielli:

le 842 tavole di Ignazio Fabroni.

Il disegnatore pistoiese ha infatti immortalato la guerra di Morea nell’Album di ricordi di viaggi e di navigazione sopra galere toscane dall’anno 1664 all’anno 1687

Insieme all’Autore saranno presenti Luca MolàNiccolò Capponi. Quest’ultimo, discendente di una delle più illustri famiglie di Firenze, è autore egli stesso della certosina ricostruzione di una battaglia importante nell’eterna lotta tra cristiani e mussulmani: Lepanto 1571. La Lega santa contro l’impero ottomano.

Update

Una presentazione interessante, ospitata in una delle salette della Biblioteca Centrale Nazionale di Firenze che a partire dalla prossima settimana verranno risistemate per la celebrazione dei 150 anni dell’Istituto (22 dicembre 2011).

Tanto piccola la sala, quanto grandi gli scenari dipinti dalle evocative parole dei partecipanti e illustrati puntualmente nelle pagine del manoscritto pistoiese… Alessandro Marzio Magno e Niccolò Capponi si sono divertiti a rimpallarsi i rispettivi “appunti di guerra” discorrendo di soldati in prestito e di mortai a media o lunga gittata, di 300 fiorentini partiti con Morosini e dei 250 patrizi veneti caduti per difendere la Serenissima, di cristiani contro mussulmani e di strategie vincenti con tanti danni collaterali

Venendo a parlare del più eclatante, l’autore di Atene 1687 ha tenuto a ringraziare e a coinvolgere Antonella Sacconi, già allieva di Luigi Beschi nell’Ateneo fiorentino e laureata in Archeologia greca con una tesi dal titolo “L’avventura archeologica di Francesco Morosini ad Atene”. Quello che la Sacconi ha esaminato da un punto di vista squisitamente collezionistico, vale a dire la diaspora dei pezzi del Partenone nei musei d’Europa all’indomani della spedizione veneziana, Alessandro Marzio Magno lo ha fatto con la precisione dello storico dell’arte militare.

Morosini non è interessato al simbolo pericleo, anzi, per la verità all’epoca dell’assalto il Partenone ha già vissuto tante vite, è stato chiesa cristiana e poi moschea; lo stratega veneziano è costretto a puntare alla grande polveriera turca, ospitata nell’antica cella del monumento greco. L’Acropoli è una cittadella fortificata e i turchi abitano in case costruite con i ruderi dell’Eretteo, l’artigliere tedesco che esplode il colpo fatale ha come unico scopo quello di abbattere la Santa Barbara ottomana.

Le fiamme che imprigionano il Partenone per due giorni fagocitano quelle metope che erano sopravvissute a ben due monoteismi: Morosini vuole per sé i cavalli di uno dei frontoni, ma nelle operazioni di smontaggio si presagisce il destino di quei marmi. I cavalli si rompono e il condottiero recupera solo una testa, che oggi è al Vaticano …perché nel contingente cristiano era numerosa la presenza di papalini…

Un libro intenso e spettacolare, nel quale si intrecciano molti livelli di lettura – come ha fatto giustamente notare Luca Molà. Un resoconto dettagliato che piacerà agli storici e agli appassionati di strategie militari. Un reportage che emozionerà chi, da quelle rovine, ha tratto una vocazione che lo fa ancora sognare…

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2 risposte a Mamma li cristiani!

  1. francesca scrive:

    Il bombardamento di Morosini “fa il paio” con le centinaia di statue bronzee dell’antichità fuse per fare palle di cannoni!
    Come diceva il Beschi, riferendosi proprio al Morosini, “ci sono diversi approcci all’archeologia”…

  2. Stefania scrive:

    eh già.. il suo è stato “dal mare” 🙂

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