Cam … rappèz aur cauntri…

Mare, sole, atolli…. le “bellezze naturali” di un Paese caraibico sono facilmente immaginabili

ma forse in questi giorni “concitati”, quando parliamo di “bellezze di un Paese” ci orientiamo verso altro tipo di natura…


ma poi.. dove è il Belize? che cosa è? è grande o piccolo?

fa parte del club delle democrazie occidentali o è solo un luogo scelto dai nostrani …talent scout….?

In effetti questa ex colonia [altrimenti noto come Honduras britannico], monarchia parlamentare associata al Commonwealth, dietro alla facciata di paradiso caraibico ha una sua storia di schiavitù e indipendenza, di civiltà precolombiana (il 10% della popolazione è definito “MAYA“), di rivendicazioni territoriali, di Spagna e religione cattolica, di lingua creola e di uragani tropicali…

Il Belize è un paradiso in tutti i sensi… ultimamente anche fiscale, secondo la legge italiana e il rapporto OCSE del 2010…

A Roma la sua ambasciata è in una posizione prestigiosa:

in piazza di Spagna garrisce al vento la bandiera del Belize e partecipa al frenetico movimento di turisti italiani e stranieri nel nostro bel Paese (cam.. visit aur cauntri ..ecc.ecc.)

Leggendo le brevi note che riguardano il paradiso caraibico colpiscono alcuni particolari:

Al 2007 circa il 40% del territorio è sottoposto a forme diverse di tutela ambientale (riserve di vario tipo, parchi marini e nazionali) per un totale di 94 aree protette tra cui 16 parchi nazionali.

[…] tasso di alfabetizzazione: 75%; Studenti universitari: 9.457. […] il 5% del territorio è parzialmente protetto

Allora riprendiamo la domanda iniziale: quali sono le bellezze naturali di un Paese? Il Belize pare averci pensato un po’ e, probabilmente anche grazie all’UNESCO, è giunto alla conclusione che il termine “bellezza” e il termine “cultura” possono essere un’accoppiata vincente.

In Italia il governo del Belize ha probabilmente fatto un altro ragionamento: bellezza + cultura + paradiso + fisco … una macedonia che riunisce molti concetti, qualche aggettivo e soprattutto molti soldi… Ebbene, da questo frullato è scaturita un’idea esotica: contribuire al restauro della fontana danneggiata in piazza Navona.

Il risultato è che un ridente paradiso caraibico (e fiscale) prende una decisione che da noi sembra quasi surreale: “investire” nella tutela di un bene culturale non più sentito come italiano ma comune, mondiale, che interessa il romano come il belizese

Non dobbiamo ovviamente confondere i piani: in Belize la vita non è semplice, il livello di corruzione è molto alto, la popolazione non se la passa bene.. eppure… eppure la nostra fontana beneficerà dei soldi (riciclati? sporchi? puliti? come nuovi?) di uno Stato sprofondato tra foreste e barriere coralline, uno Stato che ha saputo fare i propri conti e ha capito che il bene culturale può essere un buon investimento… A quando una presa di coscienza dei nostri tromboni nostrani, che si ostinano a dire che con la cultura in Italia non si mangia… perché preferiscono che a mangiare siano gli altri?

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Una risposta a Cam … rappèz aur cauntri…

  1. Simone scrive:

    Più Belize, meno Belen!

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